lunedì 27 aprile 2015

Into the woods

Premettiamo che amo Meryl Streep, che adoro le fiabe e il folclore e che mi piacciono i musical. Sono andata a vedere Into the woods (sì, anche quella nomination di Meryl a Miglior attrice non protagonista durante gli Oscar di quest'anno mi aveva incuriosita) e mi è piaciuto.


Il film racconta la storia del fornaio e di sua moglie che vorrebbero tanto avere un figlio. Quando la strega della porta accanto racconta loro di aver lanciato anni fa una maledizione sulla loro famiglia, acconsentono ad aiutarla a spezzare l'anatema che pesa su di lei e che la rende brutta e in cambio la strega annullerà la maledizione dell'infertilità. Per fare ciò bisogna raccogliere quattro ingredienti entro tre giorni: un mantello rosso come il sangue, capelli biondi come il grano, una mucca bianca come il latte e una scarpa pura come l'oro.
Il fornaio e sua moglie si inoltrano nella foresta alla ricerca di questi oggetti, lo stesso bosco in cui, chi per un motivo e chi per l'altro, si trovano anche Raperonzolo, Cappuccetto Rosso, il giovane Jack, Cenerentola e un paio di principi.
Pur restando piuttosto fedeli alle fiabe originali, le vicende di tutti questi personaggi si intrecciano in maniera casuale fino alla notte di luna blu di lì a tre giorni. Da quel punto in poi (circa metà pellicola) il musical si sviluppa indipendentemente dalle storie popolari che conosciamo tutti.

Partiamo dal cast. Johnny Depp, che interpreta il lupo cattivo, ha una parte minuscola, sì e no dieci minuti sullo schermo, praticamente un cameo. Di sicuro è stato inserito nel trailer in quanto nome di richiamo per il pubblico.  Sia lui che Meryl Streep si erano già cimentati in film musicali (lei in Mamma mia! e lui in Sweeney Todd), quindi sapevo che sono intonati e di cosa sono capaci.


In ogni caso Meryl, la strega, è riuscita a stupirmi ancora una volta, perché nel brano che canta a Raperonzolo, Stay with me, passa attraverso momenti di rabbia, di disperazione, di amarezza, di incredibile dolcezza destreggiandosi con grazia.


Chris Pine interpreta il principe di Cenerentola. A me questo attore non piace per niente. Sicuramente sa cantare ma pronuncia in maniera strana certi suoni (show, she, speech, reach, each...) e io l'ho trovato irritante (sì, probabilmente sono prevenuta ma, come si dice, de gustibus etc).

Nonostante le mie riserve,  è protagonista, assieme a un altro principe, quello innamorato di Raperonzolo, del brano più divertente del musical: Agony, nel quale i due principi (fratelli) fanno a gara comparando le loro pene amorose (uno è innamorato di una ragazza misteriosa che continua a fuggire e l'altro di una bloccata in cima a una torre).

Il principe cadetto innamorato di Raperonzolo.

Le vere sorprese, musicalmente parlando, sono state per me Anna Kendrick ed Emily Blunt. La prima fa una Cenerentola poco convinta del suo principe con una voce potente e vivace che mi ha colpita subito. Sta rapidamente superando il personaggio con cui l'ha conosciuta il pubblico italiano, Jessica, amica logorroica e rompiscatole di Bella in Twilight; l'avevo già vista anche in altri ruoli ma le sue prodezze vocali non erano ancora arrivate sui nostri grandi schermi.


La seconda  interpreta la moglie del fornaio, donna gentile e pragmatica che ha dedicato la sua vita al marito e alla famiglia. Ha una voce dolce ma decisa che calza alla perfezione al suo personaggio; canta alcune tra le canzoni che più si avvicinano al discorso parlato e che ho davvero apprezzato, in particolare Moments in the woods (che riflette una sorta di dibattito interiore) e It takes two, in duetto col marito fornaio.

Fornaio e consorte

Tra gli attori che già conoscevo figura anche Christine Baranski, alias la matrigna di Cenerentola. L'avevo già conosciuta grazie al telefilm The Good Wife (e forse anche a qualcosina d'altro che al momento non ricordo), serie che adoro senza riserve e nella quale la Baranski interpreta Diane Lockhart, avvocatessa con le palle. Chi diavolo si aspettava che sapesse anche cantare? La sua parte è comunque esigua nel totale del film, ma mi ha fatto piacere vederla interpretare un personaggio diverso.

La matrigna al centro affiancata dalle sorellastre di Cenerentola

Fantastici i ragazzini che interpretano Jack e Cappuccetto Rosso, lei in particolare ha delle sequenze davvero divertenti, come quando all'inizio sgraffigna pane e dolci al fornaio parlando della nonna e più avanti quando si rammarica di essersi fidata del lupo e giura di aver imparato la lezione.















Il personaggio che ho trovato meno interessante pur avendo un ruolo centrale è quello del fornaio. Un uomo che vive una vita mediocre trascinato dall'inerzia, che si affida costantemente al buonsenso femminile della moglie, che scopre di avere una briciola di carattere appena verso la fine della pellicola. Pur cantando bene è il personaggio con il timbro di voce più ordinario e, per mia fortuna, canta esclusivamente in duetti o brani di gruppo.


A livello di trama le vicende sono ben intrecciate pur restando fedeli il più possibile alle fiabe originali. Anche la netta divisione dell'opera in due parti non mi è dispiaciuta. Quello che mi ha deluso un pochino è che un paio di personaggi escono di scena prima del tempo e in maniera imprevista (don't worry, non rivelerò quali) e soprattutto il ruolo di Raperonzolo, che, pur essendo la protagonista di una fiaba nota e avendo un suo principe nel film (quindi si poteva raccontare la storia di non uno, ma ben due personaggi), non ha una parte davvero rilevante nella vicenda, né canzoni importanti, inoltre costituisce l'unico frammento di informazione che gli sceneggiatori decidono di non sviluppare: infatti, proprio durante il primo quarto d'ora del musical, la strega fa sapere agli spettatori che Raperonzolo è la sorella del fornaio (sorella che lui non sapeva di avere) e ci si aspetta per tutto il film che la famiglia prima o poi si riunisca, invece non accade mai lasciando la questione in sospeso. Peccato.


Da un film del genere non mi aspettavo niente di serio o profondo, ma qualcosina c'è. Vengono toccati temi più cari alla contemporaneità che all'epoca in cui nacquero le varie fiabe: si affronta il rapporto di coppia (nei brani It takes two, Any moment e Moments in the woods), si parla della relazione tra genitori e figli e dell'educazione morale (nei brani Stay with me e No one is alone) e anche dell'indecisione sul proprio destino e sulla strada da prendere (ancora una volta in Moments in the woods e poi in A very nice prince e On the steps of the palace). Per me l'etica è uno dei temi principali dell'opera.


L'ironia non manca e il musical abbonda di momenti divertenti. Ho già accennato alla canzone dei principi e alle scene di Cappuccetto Rosso, ma fanno la loro parte anche la strega che racconta del suo amato orto e del furto di alcuni fagioli all'inizio del film, il fornaio e sua moglie cui toccano le più strane disavventure nel tentativo di recuperare gli ingredienti per spezzare la maledizione, i principi, fratelli vanitosi, egocentrici e irresponsabili (specie quello di Cenerentola: "I was raised to be charming, not sincere" cit.), Jack che ha una mucca per migliore amico, per non parlare della moglie del fornaio che gioca con la narrazione e l'immaginario collettivo fiabesco quando esclama: "This is ridicolous! What am I doing here? I'm in the wrong story!".


Insomma, io mi aspettavo qualcosa di carino e basta, invece, oltre all'ambientazione (folclore, mon amour!), mi sono piaciute tantissimo le musiche e non ho fatto che sorridere guardando il film. Consigliato in particolare agli amanti dei musical e ai fan di Once upon a Time :D


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