sabato 13 dicembre 2014

Giochino libroso: Reader Problems Book Tag


Partiamo dall'inizio. Sono iscritta a una simpatica pagina Facebook che si chiama Guardare di quante pagine è un libro quando si inizia a leggerlo. Una delle amministratrici ha linkato un giochino libroso che piacerebbe anche a me fare qui. A questo link trovate il gioco sul suo blog.

Si comincia!


1- Hai ventimila libri sulla tua TBR. Come fai a decidere quale sarà il prossimo libro che leggerai?

Mi faccio guidare dalla voglia e dall'umore. Se nelle mie pile di papabili alla lettura spicca qualche titolo che sono particolarmente curiosa di leggere, se ho voglia di una certa ambientazione (storica, fantasy, fantascientifica, contemporanea...) o se desidero qualcosa di leggero o mi sento pronta per un testo più impegnativo, se voglio approfondire un argomento o un autore, allora scelgo il titolo che più si avvicina ai miei desideri del momento. Di solito funziona, anche se qualche volta mi è capitato di leggere il libro giusto al momento decisamente sbagliato. Capita. E dopo avanti col prossimo.


2- Sei a metà di un libro e non ti sta piacendo affatto. Lo abbandoni o mantieni il tuo impegno e lo finisci?

Dipende dal libro e dalla situazione. Se è un libro breve e non manca molto alla fine magari faccio anche lo sforzo di portarlo fino in fondo, almeno farà brodo tra i titoli letti su aNobii. 
Se penso che a leggere ancora una pagina potrei schiattare di noia o di astio nei confronti dei personaggi o di orrore per errori/stile/scrittura, allora lo mollo senza rimpianti, andare avanti sarebbe solo controproducente e probabilmente trascinerei la lettura per giorni e giorni senza comunque arrivare alla fine e avendo perso tempo per uno stupido punto d'orgoglio. C'è di meglio da leggere e posso passare il mio tempo più piacevolmente.


3- Si avvicina la fine dell'anno e tu sei lontana dal raggiungere il tuo obiettivo nella challenge di Goodreads. Provi ad accelerare adesso?

Premettiamo che non uso Goodreads e di conseguenza non ho propriamente una challenge. Diciamo che ho una lista con un certo numero di categorie di varia natura (ad esempio libri in lingua straniera, gialli, sci-fi, fantasy, romanzi storici, riletture, testi teatrali, testi poetici, raccolte di racconti, classici, contemporanei italiani/stranieri e così via per una trentina di voci) e che all'inizio di ogni anno spero di riuscire ad ascrivere almeno un titolo ad ogni categoria. 
Non è un obbligo e nemmeno un vero e proprio impegno (perché le letture imposte e le scadenze non riesco proprio a rispettarle e sono deterrenti alla lettura), più uno schema statistico. Magari faccio qualche tentativo per riempire le categorie che so che fatico a colmare, ma non condiziona la scelta dei titoli che leggo più di tanto. Alla fine leggo quello che voglio, lo segno sulla mia lista e alla fine dell'anno tiro le somme. Questo è il terzo (o quarto?) anno che lo faccio ed è interessante osservare quali letture prediligo e quali tendo a mettere da parte. 
Casomai, se verso la fine dell'anno ho ancora in corso libri che sto leggendo da un po', provo ad accelerare per non dovermeli trascinare nell'anno nuovo, giusto per avere mentalmente l'idea di aver concluso un ciclo. Non sempre ci riesco, anche perché leggo sempre più cose contemporaneamente e finirle tutte mi è impossibile.


4- Le cover di una serie che ami hanno uno stile diverso. Come superi questa cosa?

Preferisco avere tutti i libri di un ciclo nella stessa edizione, ma vuoi perché non faccio in tempo a comprare un libro che è già uscita la nuova edizione, vuoi perché ho iniziato una serie coi cartonati ma le edizioni tascabili sono molto più abbordabili, vuoi perché la casa editrice ha fatto casino e ne ha pubblicati un po' così e un po' colà, non sempre ci riesco. Come la supero? Mi metto il cuore in pace. Alla fine o così o niente, perciò meglio così.
Molte saghe fantasy sono di difficile reperibilità in Italia, in quel caso ordino online i volumi tutti uguali delle edizioni economiche inglesi o americane, pago 5/8€ a volume ma poi ho il ciclo completo tutto con le copertine dello stesso tipo. Soddisfazione.

Arrrrrr! Che fastidio!
La soddisfazione *u*

5- Tutti ma proprio tutti amano un libro che a te proprio non piace. Con chi condividi le tue impressioni riguardo a quel libro?

Con chi ha voglia di parlarne, non importa se al mio interlocutore è piaciuto o meno, ognuno ha i suoi gusti.
Giusto per prendere ad esempio qualche titolo celeberrimo, ho detestato sia Il giovane Holden di Salinger che Madame Bovary di Flaubert, eppure sono classici (e quindi capolavori) riconosciuti dalla maggioranza dei lettori e della critica. Ma io sono morta di noia a leggerli, tanto che li ho abbandonati a pochissime pagine dalla fine (20-30? Considero ugualmemente ultimata la lettura). Erano effettivamente letture scolastiche, ma altri libri affibbiatimi a scuola li ho invece davvero apprezzati nonostante l'imposizione.
Non mi è piaciuto nemmeno Cime tempestose e proprio non capisco dove sia la struggente storia d'amore di cui parlano tutti quando citano questo romanzo. Cioè, sì, c'è un fortissimo legame sentimentale tra Catherine e Heathcliff, ed è ciò che influenza tutte le vicende del libro, ma secondo me non è un libro che parla d'amore, nemmeno un po'. Per me è un libro che parla del male nell'uomo. Della meschinità, della debolezza di carattere, di quanto in basso si possa precipitare a livello morale, di quanto poco basti per svilire e umiliare, di come sia facile rovinare delle vite per capricci, per testardaggine, per niente. E' un libro tremendo in cui nessun personaggio è esente da critiche, nemmeno quelli che sembrano più innocui. Leggerlo è stato pesantuccio per me. Lo adorano in tanti ma a me non è affatto piaciuto, eppure eccomi qui a dirlo all'etere e a chiunque voglia leggere.


6- Stai leggendo un libro in pubblico e ti viene da piangere. Come ti comporti?


Non piango in pubblico, non mi lascio mai andare dove possono vedermi, è personale e non è una cosa che condivido con molte persone, anzi, probabilmente si contano sulla dita di una mano.
Se mai dovesse succedermi credo che asciugherei gli occhi con nonchalance fingendo di soffiarmi il naso, di grattarmi il sopracciglio, di dover pulire gli occhiali o qualcosa del genere. Mi farei piccola piccola per non farmi notare o alzerei lo sguardo per ricacciare indietro le lacrime. Sono emozioni private e non ho intenzione di condividerle con nessuno.


7- Il nuovo volume di una serie che segui è appena uscito, ma hai dimenticato tutto del volume precedente. Come ti comporti? Rileggi il libro precedente? Dai una scorsa alla sinossi? Non leggi il nuovo? Ti limiti a piangere disperatamente?

In genere rileggo il volume precedente. Andare avanti senza ricordare i dettagli o i nomi dei personaggi è davvero poco piacevole, si cade continuamente dalle nuvole: ma chi era questo tizio? Cos'ha fatto di tanto grave? Cos'era successo in quel posto con quel pg? Tremendo.
Se il volume precedente era un bel mattone o poco scorrevole, allora lascio stare la rilettura e mi cerco un riassunto, più dettagliato è meglio è, giusto per rinfrescare la memoria e mettermi in condizione di andare avanti. 
Se il ciclo mi piace e voglio leggerlo tutto non è contemplata la possibilità di abbandonarlo solo perché non ricordo il penultimo volume uscito e nemmeno piango disperatamente XD Al massimo so che ci vorrà del tempo prima di poter leggere l'ultimo volume, ma io so aspettare u.u


8- Non vuoi che nessuno, NESSUNO, prenda in prestito i tuoi libri. Come fai a dire di no quando ti chiedono in prestito un libro?

Poco onestamente invento una balla. Dico che il libro richiesto è davvero in pessime condizioni e che preferisco non prestarlo, oppure (ancora meglio) dico che lo sto rileggendo o che sto per farlo. A questo punto nessuno insiste e i lettori in genere capiscono. Se vogliono proprio leggere un dato titolo, do dei consigli su come reperirlo o dove acquistarlo.


9- Blocco del lettore. Nell'ultimo mese hai abbandonato almeno cinque romanzi. Come fai ad uscirne?

I sistemi sono due:

A- prendo uno dei libri abbandonati e vado avanti a tappe forzate, anche di poche pagine, tenendo duro fino a quando non giungo alla fine. L'ideale sarebbe ogni due romanzi completati iniziarne uno nuovo, in modo da diminuire il numero totale delle letture in corso e alternare titoli vecchi (cioè iniziati da un po') e titoli nuovi (appena cominciati). E' un metodo lento e tedioso, ma almeno alla fine si ha la soddisfazione di essere riusciti a leggere un altro libro e di aver finito qualcosa nel periodo di crisi; 

B- mi cerco un libro più leggero che sono certa di poter finire in poco tempo, così da potermi tirare un po' su il morale, e spero che l'aver finito un libro mi aiuti a finirne altri.


10- Stanno per uscire moltissimi libri che muori dalla voglia di leggere. Quanti ne compri veramente?

Valuto il budget che ho a disposizione, il prezzo di copertina e la reperibilità dei libri. Ad esempio è più probabile che trovi in libreria un titolo Mondadori anche qualche anno dopo l'uscita, ma un libro Fanucci sparisce alla velocità della luce dagli scaffali. 
Valuto anche dove o come posso recuperare il libro se non lo compro subito. E' un libro straniero? E' di una casa editrice piccola e imbucata? E' di una collana particolare? Posso trovarlo online, magari scontato? Potrò trovarlo più o meno facilmente usato in futuro? 
Un libro da edicola va preso il mese dell'uscita, altrimenti poi bisogna cercarlo usato online e calcolare che essendo usato costerà, sì, qualcosa in meno, ma dovrò aggiungere le spese di spedizione.
Se ho già altri libri dello stesso autore ma devo ancora leggerli, ha veramente senso fiondarmi a comprare l'ultima uscita? Di solito in quel caso lascio stare a favore dei titoli che sono in wishlist da più tempo.
Almeno qualcuno dei libri che voglio lo prendo comunque, ma se ne voglio dieci, magari ne prendo due o tre lasciando il resto nella lista dei desideri per gli acquisti futuri.


11- Dopo aver comprato dei libri che morivi dalla voglia di leggere, quanto devono veramente aspettare sul tuo scaffale prima di essere letti?

Eh, bella domanda. Dipende. A volte non riesco a resistere alla tentazione e leggo subito (o al massimo qualche giorno dopo). A volte vengono superati da titoli più vecchi che però aspettano di essere letti da tempo e che quindi ho più urgenza di leggere. Alcuni acquisti aspettano anche anni prima di essere presi in mano. 
Io compro tanto e leggo con calma, metto da parte per il futuro, perché mi piace avere scelta. I libri non vanno a male come il latte, le pagine ingialliscono ma le parole restano lì ad aspettarmi. Posso leggerli quando voglio, basta trovare il momento giusto per ogni libro.


Ci ho messo un sacco a rispondere ma il giochino è stato proprio divertente 
                                                                                                 

sabato 1 novembre 2014

Mietitore d'anime

Qualche giorno fa ho finito di rileggere Mietitore d'anime, libro primo della serie Otherkin di Eve Silver. L'avevo già letto tre annetti fa, fermandomi a questo primo volume, anche perché forse non mi aveva completamente convinto. 
Dopo tutto questo tempo mi ricordavo poco e niente della trama (più niente che poco), giusto che c'entravano delle creature sovrannaturali e che i protagonisti maschili di ogni libro del ciclo sono fratelli (già nel primo volume compaiono tutti e quattro, perciò avevo capito l'andazzo), quindi è una sorta di saga familiare.
La serie è così composta:
  1. Mietitore d'anime (Sins of the Heart): si incentra su Dagan Krayl, il fratello maggiore dei quattro;
  2. Anima nera (Sins of the Soul): in cui il protagonista è Alastor;
  3. I peccati dell'anima (Sins of the Flesh): dove Malthus la fa da padrone;
  4. Profezia dell'anima (Body of Sin): storia di Lokan.
Esiste inoltre un racconto pubblicato soltanto negli Stati Uniti e in formato digitale intitolato Sin's Daughter che funge da prequel della serie.


In breve la trama di Mietitore d'anime.
Dagan Krayl è il figlio maggiore di Sutekh (alias Seth), una delle tante divinità che si spartiscono gli inferi. In quanto prole del dio è un mietitore d'anime, va a caccia di anime malvagie da offrire in pasto all'infernale genitore.
Mentre è in cerca di due anime nere, in un edificio abbandonato e fatiscente trova la giovane Roxy legata come un salame. Dopo aver estirpato il cuore (letteralmente) ai suoi sequestratori, aiuta la ragazza, la conforta (a suo modo) e le consiglia di farsi una bella vita, evitando accuratamente le figlie di Aset (alias Iside, che di certo non ama Seth, poiché le ha fatto a fettine il marito), ricevendo in cambio un morso bello profondo.

Dieci anni più tardi Roxy è proprio diventata una figlia di Aset, una setta segretissima di devote alla dea. Nell'ultimo decennio Roxy è stata tormentata dal ricordo di Dagan, da torbidi sogni con il  biondo mietitore protagonista e da una fortissima brama di sangue. Il sangue di Dagan assaggiato tanti anni prima a causa del morso l'ha trasformata in qualcosa di diverso da un essere umano e per questo lei odia Dagan tanto quanto lo desidera, per non parlare del fatto che, essendo ora una seguace di Iside, i fedelissimi di Seth vanno considerati nemici.

Nel frattempo il mietitore indaga sulla morte del fratello minore Lokan, di cui non si trovano né il corpo né l'anima. Ma se i mietitori sono immortali, come è possibile che Lokan sia stato ucciso? E chi l'ha ammazzato?
Le indagini portano Dagan sulle tracce di Roxy ed entrambi sulla pista che conduce al tempio dei Setnakht  di Toronto. Ma perché degli umani seguaci di Sutekh dovrebbero essere coinvolti nella morte di suo figlio? Cosa sanno le figlie di Aset di cui Roxy è all'oscuro?





Per quale misterioso motivo le edizioni italiane 
cambiano sempre copertina (come anche i titoli) 
proponendo immagini che fanno venir voglia 
di lasciare il libro sullo scaffale per vergogna 
di mostrarlo all'edicolante?
Ai posteri l'ardua sentenza.








Vediamo un po'. La trama si sviluppa molto lentamente. Leggendo mi sono spessa chiesta quando finalmente Roxy e Dagan si sarebbero incontrati e ho dovuto aspettare fino alla metà del libro per vederli interagire. Suona un tantino esasperante per un paranormal romance (non che dovessero saltarsi addosso dopo tre righe...), ma - respiro profondo - bisogna avere pazienza e aspettare.

Sapendo che il secondo capitolo della saga, Anima nera, ha per protagonista una coppia diversa, immagino che la storia di Dagan e Roxy si interrompa qui o, al massimo, che si accenni a loro marginalmente nei titoli successivi (d'altro canto con quattro fratelli resta tutto in famiglia u_u).
Invece gli intrighi infernali che riguardano la morte di Lokan proseguono di certo perché, pur dando qualche risposta al milione di quesiti che pone il libro, giunti all'ultima pagina ci si rende conto che non viene alla luce tutta la storia e che il mistero è lungi dall'essere risolto.

Io ho trovato noiosette le scene con i Setnakht, che mi hanno un po' ricordato i passaggi narrati dal punto di vista dei membri della Lessening Society nel ciclo della Confraternita del pugnale nero di J.R. Ward. Tutto un blaterare che dovrebbe rendere il racconto più accattivante inserendo il punto di vista degli antagonisti, ma che in realtà è solo brodo allungato senza valore per il procedere della trama. Per me è aria fritta.

Tutto sommato i personaggi si potevano approfondire ulteriormente. Non che non abbiano carattere, ma io proprio non sono riuscita ad affezionarmi perché di loro si racconta così poco! Vabbè, Roxy proprio non mi piace, con quel suo cercare di fare la dura a tutti i costi. Baby, ti batti contro il soprannaturale! Quasi ogni pg che incontri è più forte, più veloce e più letale di te, inutile prendersi per i fondelli sfoderando coltelli da cucina -_-

Molte ripetizioni. Non nel lessico o nella struttura dei paragrafi, semplicemente molte informazioni sulle piste da seguire e sui risultati ottenuti vengono reiterate varie volte nel corso del libro. Mi rendo conto che non sempre un lettore può ricordare tutti i dettagli e che una rinfrescata alla memoria non fa male, ma ripetere più volte le stesse cose equivale a filler: è spazio sprecato sulla carta e rallenta la trama perché non è essenziale. Blaterare e brodo esattamente come dicevo qualche paragrafo più su.

 ATTENZIONE SPOILER!
La scena finale prima dell'epilogo per me ha poco senso. Dopo duecento e passa pagine in cui Calliope, la figlia di Aset di grado superiore a cui risponde Roxy, è un personaggio talmente secondario che di lei si sa quasi solo il nome, ecco che spunta questa scena in cui le dinamiche tra Roxy e Dagan tirano fuori di tutto e di più per il lettore sulla psicologia di Calliope. Prima era un'ombra incerta relegata alla visione periferica e all'improvviso, senza motivo apparente, diventa un personaggio fondamentale per capire l'evoluzione di Roxy. Cara Calliope, dove ti eri cacciata finora? 
Mi è sembrato fuori luogo. Una storia ben calibrata si sarebbe dipanata a poco a poco in maniera equilibrata, dando al lettore un tot di informazioni in un flusso costante. Tirare fuori il coniglio dal cilindro all'ultimo secondo sa tanto di opportunismo, di espediente raffazzonato e di deus ex machina. Salvataggio in corner.
FINE SPOILER


Non proprio da buttare, ma meno di mediocre. Il mistero sulla morte di Lokan è interessante e credo sarà l'unico motivo (oltre al fare la conoscenza del resto della famiglia Krayl) che mi convincerà a prendere in mano i volumi successivi nella speranza di arrivare in fondo a questa storia. Sottotono rispetto al panorama dei paranormal romance pubblicati ad oggi in Italia, che sono molti e ben pochi tra questi possono dirsi brillanti. Una lettura veloce per riempire il tempo tra testi migliori.

Books everywhere! Part V

Ebbene sì. Io me ne vado in vacanza in montagna e sono più interessata a esplorare le librerie del circondario che i sentieri turistici. Sono più una tipa di città con una fobia assurda per aracnidi e insetti, ergo l'aria fresca e il paesaggio mi sono in genere di scarso conforto. Ma i libri sono tutta un'altra storia! Quale miglior modo di dirottare il denaro destinato ai souvenirs se non quello di spenderlo in risme di carta stampata e rilegata?

Perciò, con quasi due mesi di ritardo sulla tabella di marcia (Xb), ecco qua i miei acquisti montani:





Le parole chiave sono Gibson e cyberpunk. Anni fa lessi Aidoru di questo autore e non mi dispiacque. Da allora cerco di ripercorrere la genesi di un genere, quello cyberpunk, che è quasi nato con me negli anni '80.
Questa raccolta di racconti è difficilotta da trovare, non essendo più in commercio. L'ultima edizione italiana risale al 1999. Contiene il racconto Johnny Mnemonic, da cui è stato tratto l'omonimo film con Keanu Reeves (protagonista di un film cyberpunk ben prima di Matrix).







Questo non era un libro che cercavo. Manco sapevo che esistesse prima di trovarlo in questo fantastico negozietto dell'usato fuori mano. E allora perché l'ho comprato? Di sicuro la copertina non invita a scucire il portafogli. MA! Ma a me Candace Camp va a genio. Finora ho letto sette dei suoi romanzi e mi sono piaciuti tutti e visto che vengono perlopiù pubblicati in edicola, in pratica bisogna aspettare le ristampe o buttarsi sull'usato. Ergo quando ne trovo uno me lo tengo stretto.





Incuriosita dalla fama di Jim Thompson, di cui ho cominciato a sentir parlare solo negli ultimi anni grazie alla pubblicazione di alcune sue opere da parte di Fanucci. Leggiucchiando le trame qua e là avevo deciso che Colpo di spugna sembrava la più promettente, ma anche Jim Thompson non è tanto facile da reperire in libreria dalle mie parti. Quindi, io abito in una città (non grandissima ma pur sempre una città) e il libro che cerco non c'è in nessuna libreria, ma finisco in un paesino montano con un'unica cartolibreria nel raggio di chilometri e zac! ecco il mio libro. Logico, no?








Per completezza, avendo già letto la saga. E perché Bree Tanner sembra abbastanza sfigata da essere interessante XD



Dopo aver letto Una storia semplice, Il giorno della civetta ci sta. Passo da un libro minore a uno dei principali dell'autore ed è una cosa che faccio spesso, perché i titoloni famosi (quando non proprio i capolavori) hanno una certa fama, e tutta questa fama fa paura. Se di un libro si parla tanto e volano i giudizi positivi, temo sempre di crearmi troppe aspettative e di rimanere poi delusa dalla lettura. Infatti mi è capitato di leggere libri di cui non sapevo niente, comprati un po' a caso e con scarsa convinzione, e proprio perché da loro non mi aspettavo altro che una lettura piacevole ma senza impegno poi mi sono ritrovata con una storia appassionante tra le mani e mi sono stupita di quanto mi siano piaciuti. Quindi, invece di buttarmi a pesce sui titoli più noti, approccio l'autore piano piano con qualcosa di minore per vedere prima se è di mio gusto. Piccoli passi.






Tutti adorano Lo scudo di Talos. O perlomeno tutti quelli che amano Manfredi mi hanno detto di aver adorato in particolare Lo scudo di Talos.
Un mucchio di anni fa lessi Il faraone delle sabbie, mi piacque ma non mi entusiasmò. Diamo una seconda occasione a Manfredi e vediamo di cosa è capace.










Come suggeriscono la copertina, il commentino in basso a sinistra e la trama sul retro, direi che questo è un romanzo rosa con ambientazione fantastica. Sembra moooooolto scontato, ma a me va bene un po' tutto e con questo acquisto mi levo una certa curiosità, perché ricordo gli anni in cui ritrovavo sempre questo libricino in libreria e sono stata più volte tentata dal basso prezzo senza però mai decidermi ad acquistarlo. Mi son tolta lo sfizio finalmente.




Tutto iniziò grazie a Vin Diesel u_u
E alla fantascienza. Perché Vin Diesel in un film di fantascienza mi suonava bene (fan di Riddick? :) ). Il film in questione era Babylon A.D. che scoprii essere tratto dal romanzo Babylon Babies del qui presente Maurice Dantec.
Le radici del male non era in programma, ma dopo aver acquistato gli altri libri di Dantec pubblicati in Italia, pure questo mi faceva un po' gola, anche perché ha l'aria di un thriller intrigante e ne ho letto commenti positivi. Dantec, andata!










Parte di una tetralogia, riempio i buchi nella mia collezione per poter leggere la saga senza intoppi.





Me lo sono ritrovato tra i piedi decine di volte nel corso degli anni senza mai degnarlo di uno sguardo. Quel titolo simil-Thackeray però mi era rimasto in testa. Perciò diciamo pure che anche con questo acquisto mi sono tolta lo sfizio e ho esorcizzato l'ombra di questo eterno incomprato che mi perseguitava da tempo insinuandosi nella mia wishlist di soppiatto. Caro Tom Wolfe, vedremo se vali la pena, ma spero proprio di sì.







Un acquisto d'impulso. La trama sul retro mi ispira da morire e non vedo l'ora di leggerlo. Mi ha un pochino ricordato la storia di Terra rossa e pioggia scrosciante di Vikram Chandra (poi di sicuro non c'entrerà una pippa XD).













Sto attualmente leggendo La straniera e, insomma, visto che mi sta piacendo era meglio avere il seguito subito a portata di mano, non si sa mai :)




Il nome Jeanette Winterson mi diceva qualcosa. Un altro di quei nomi in cui mi è capitato spesso di imbattermi andanzo a zonzo per librerie ma che non ho mai considerato come possibili letture. Mi sono tornati in mente altri titoli dei suoi romanzi, come Non ci sono solo le arance e Scritto sul corpo. La vera differenza con questo acquisto l'ha fatta l'ambientazione futuristica. Non mi aspetto la fantascienza di tutti i giorni, per niente. Ma lo stesso collocare la storia in un futuro mi ha fatto venir voglia di provare.





Durante la settimana in montagna ho letto con piacere il mio terzo Grisham, ossia L'uomo della pioggia. Finita la lettura ero entusiasta e decisa a leggerne altri. Grisham è stato così tanto acquistato, letto e rivenduto che in ogni libreria dell'usato in cui ho messo piede c'era sempre qualcosa di suo, c'è solo l'imbarazzo della scelta. E io ho scelto questo (così poi posso riguardarmi per bene il film u_u).






Infine un'autrice italiana. Mai letto niente di Maria Bellonci. Sicuramente nome che avevo già sentito ma di lei non sapevo niente di niente. Ma tra le tante cose per cui ho un debole, c'è anche la storia rinascimentale di tante casate nobili italiane. Un'occasione per assimilare un po' di storia in forma romanzata.






Una vacanza montanara di tutto rispetto, no?

venerdì 5 settembre 2014

Books everywhere! Part IV

Prima di partire per la montagna avevo fatto qualche acquisto, perlopiù uscite in edicola:





Secondo volume della serie del detective Murdoch. Sono una fan della serie tv (ambientazione vittoriana? Mi ci butto a pesce!) e non mi ero affatto accorta che Mondadori stava pubblicando i romanzi in edicola, perciò mi sono persa per strada il primo volume, ma troverò il modo di recuperarlo.









Il seguito de Il prigioniero vichingo. Ho già letto un paio di libri di Michelle Willingham e so che non mi dispiace, perciò vado sul sicuro. E poi parliamo di un romanzo rosa con vichinghi, DOVEVO comprarlo.
Le pecche: Mondadori ha deciso di rimodernare le sue collane (oltre che il suo sito internet) e modificare qualche dettaglio, così questo secondo volume ha un formato leggermente più piccolo del primo e la copertina lucida. Non è la fine del mondo ma avrei preferito avere una serie esteticamente tutta uguale.
La seconda pecca è peggiore: riciclo dell'immagine di copertina che era già stata usata per un romanzo sempre della Willingham anche se di un altro ciclo. Che fantasia!




Perché recuperare i volumi da edicola perduti per riuscire ad avere saghe complete è un'impresa e questi megamattoni che contengono più romanzi in uno sono più che utili. E anche perché sono curiosa di leggere Kasey Michaels, di cui pare abbiano pubblicato molto ma io non ho mai acquistato niente.
Comunque il tomo contiene i primi quattro capitoli della saga dei Becket, lasciando le lettrici in sospeso fino a dicembre quando dovrebbe uscire il mattone con gli ultimi tre. Speriamo che non me lo dimentichi...






Non ero mica tanto convinta. Però ho letto commenti entusiasti e ho deciso di dargli una possibilità.
Ma solo io vedo una quache somiglianza della rossa in copertina con Vittoria Puccini? Mah...











Ripescato dal cestone degli invenduti nella mia edicola di fiducia. Quand'era uscito ero tentata di prenderlo ma alla fine avevo lasciato stare per tentare di tagliare le spese. Viene fuori che è il primo romanzo di un ciclo di cui Mondadori ha già pubblicato un volume in passato.
Chissà perché su Urania (e non solo) spesso e volentieri pubblicano a caso senza seguire la cronologia. Roba da far impazzire i lettori (o almeno me)!






Non volevo comprarlo, però mi sono incuriosita. Spulciando il blog Mondadori avevo trovato degli accenni a un problema di stampa: a quanto pare a giugno era uscita in edicola la prima parte del romanzo, ma a causa di un disguido mancavano alcune pagine, sostituite da quelle di un altro volume. Per rimediare all'errore Mondadori ha ben deciso di far uscire come programmato ad agosto la seconda parte del romanzo, aggiungendo però una ristampa corretta e gratuita del primo volume. Traduzione: due volumi al prezzo di uno. Davvero potevo lasciarlo sullo scaffale?







Un titolo atrocemente scontato (per non parlare della copertina) per un romanzo molto più carino di quello che pensavo. L'avevo preso solo per il nome Kleypas sulla copertina ma l'ambientazione legata a Bow Street mi è proprio piaciuta. Primo volume di una serie legata ai celebri investigatori inglesi.




Perché ho già dei libri di Sawyer e perché dalla trama sul retro pare che sia ispirato ad Hal 9000 di 2001: Odissea nello spazio. Hal è l'unica cosa che mi sia veramente piaciuta di quel film e mi affascina la questione delle intelligenze artificiali.











Preso più che altro per il prezzo basso e perché, come ho già detto più su, volevo provare a leggere qualcosa della Michaels.



Me ne aveva parlato confusamente una mia conoscente. La copertina non c'entra niente e a dire il vero mi stava facendo desistere dall'acquisto, ma ha giocato a favore il fatto che Leggereditore sta riproponendo alcuni dei suoi romanzi in una collana economica da 5.90€.
E' il primo volume della serie dedicata ai Chicago Stars, immaginaria squadra di football.







 E ora il mio piccolo capolavoro: prima di salire in montagna sono andata in libreria con una breve lista di titoli da recuperare, volevo quelli ed ero decisa a comprarmeli. Di tutto quello che cercavo ho trovato un solo titolo che alla fine ho lasciato sullo scaffale nella speranza di ripescarlo in un momento di sconti o con qualche offerta. Sono riuscita comunque a farmi prendere all'amo e a comprare qualcosa. Quindi entro con la lista ed esco con libri totalmente diversi (il prezzo basso ha aiutato). Sono patologica -.-'
Ecco qua i tre titoli recuperati a cui non stavo dando la caccia:






L'avevo adocchiato in libreria ma non conoscevo Sherwood Anderson, perché la mia conoscenza della letteratura angloamericana è davvero limitata purtroppo (mi sto rifacendo).
Una sera sono finita a spulciare Wikipedia leggiucchiando le pagine di Faulkner, Hemingway, Steinbeck, la Generazione perduta e quindi anche Anderson. Ne è venuto questo acquisto.








Cincischiavo in libreria tra i romanzi rosa in cerca dei famosi titoli che volevo scritti sul mio biglietto stropicciato e invece alla fine mi ha convinto questo. E' il primo capitolo della Secret Trilogy che prosegue con Tienimi con te e Non cambiare mai.




Fa parte della stessa collana economica Leggereditore che indicavo più su per Il gioco della seduzione. A quanto pare il libro ha avuto un discreto successo e l'autrice ha deciso di realizzare una versione della storia dal punto di vista del protagonista maschile e a me queste cose ispirano un sacco perché mi chiedo sempre come si sentono gli altri personaggi in certe scene. Il seguito/riscrittura in questione si intitola Le sintonie dell'amore.
Attualmente in lettura e mi piace parecchio. Una notte ho fatto le 5 del mattino per leggere avanti avendo la sveglia sole quattro ore più tardi ;)




Visto che sono una libromane incallita, questi non sono gli unici libri che ho acquistato quest'estate. Ci sono stati degli acquisti durante la vacanza in montagna e pure degli acquisti dopo il ritorno a casa (non perdo tempo io XD). A presto con i prossimi Books everywhere!

martedì 2 settembre 2014

Io odio l'estate

Ah! Che goduria!

I post librosi promessi l'ultima volta non sono poi arrivati tanto presto perché agosto è agosto e io odio l'estate. Mi spiego meglio: dove vivo io l'estate in genere è caldo-umida, perciò nei giorni più caldi parte in automatico l'afa e a me sembra di respirare fango.
Immaginate in sottofondo un "Pant! Pant! Pant!" diffuso
Sopporto male il caldo e detesto sudare, ma il problema maggiore è che il mio corpo è così occupato a preoccuparsi della temperatura che in pratica smette di funzionare: mi passa la voglia di fare qualsiasi cosa e il mio cervello si rifiuta di affrontare pensieri complessi, corpo e mente vanno in tilt e io non faccio che trascinarmi in giro per casa senza combinare un accidenti e cerco di uscire solo per finire in posti con l'aria condizionata. Patetico ma vero.

Ergo in estate non sono granché operativa, inoltre negli ultimi anni sono sempre andata qualche giorno in montagna a prendere aria e fresco, e così è stato anche in questo 2014, per ben sette giorni. Praticamente l'unica vacanza che faccio da alcuni anni a questa parte. Quest'anno sono morta di freddo a causa del brutto tempo, ma almeno il mio cervello ha funzionato, perché non ho fatto altro che leggere ogni volta che ne avevo l'occasione. Prima di scrivere qualche post sulle mie letture, volevo guardare un paio di film per fare dei confronti, poi magari butterò giù qualche riga per Bluebook. 
                                          

domenica 3 agosto 2014

Books everywhere! Part III

Arieccomi con gli acquisti delle ultime settimane. Sono molti ma davvero mi sono capitate delle occasioni e il portafogli non ne ha risentito più di tanto :)





Da qualche parte nel mio mare di libri ho L'amante di lady Chatterley, ma non ho ancora avuto modo di leggerlo. Però Lawrence mi intriga e quando, tempo fa, vidi questo libro in un negozio dell'usato, mi era venuta una mezza idea di prenderlo, poi scartata a favore di altri titoli. Ma il tarlo mi era rimasto e mi ero pentita di non averlo preso subito. Con un colpo di fortuna è rispuntato nella stessa libreria a mesi di distanza, perciò prima o poi mi godrò l'ambientazione messicana.






Da ragazzina l'avevo adocchiato in libreria; non so, quello strano nome nel titolo mi diceva qualcosa. Non l'avevo mai preso, attirata solo dalla narrativa. Ma qualche anno fa, risbucò fuori quando la mia professoressa di Teoria della Letteratura ne parlò a lezione, citando le controversie sorte riguardo alla veridicità della storia. Così adesso ce l'ho. Vediamo che ha da raccontare un Nobel per la Pace.







Questo ha proprio l'aria di un romanzo rosa dalle classiche atmosfere goticheggianti. Chissà se è un tripudio di cliché come sembra.












L'anno passato ho letto il mio primo libro di Liala per soddisfare una certa curiosità (era Per quale via, Glori?). Dopo aver passato le prime pagine ad abituarmi al linguaggio e a ridacchiare dei nomi dei protagonisti (antiquati e in ogni caso insoliti), la lettura è filata liscia come l'olio e al termine del libro dichiarai un successo l'esperimento Liala. Così ora ritentiamo.




Questo mese è uscito in edicola per Urania un volume di Alastair Reynolds intitolato Redemption Ark. Sembrava interessante così l'ho preso, per poi scoprire che fa parte di un ciclo e che tempo fa avevo già adocchiato un altro libro della stessa saga pubblicato da Fanucci, cioè Il prefetto. Quale incentivo migliore per scavare tra le bancarelle dell'usato nella speranza di trovare anche gli altri volumi? Certo la mia impresa è appena a metà, perché questo volume è soltanto la seconda parte di Revelation Space, primo libro della saga, ma io mica mi arrendo ;D



Ok, ero in libreria e stavo cercando un fantasy. Quando ho visto la copertina mi è tornata alla mente una recensione piuttosto lusinghiera letta qualche mese fa su non so più quale sito/blog. Prendo il libro e leggo la quarta di copertina:

«Mezza umana e mezza wyr, l'antica e potentissima razza dei draghi, Pia ha sempre cercato di nascondere a tutti le sue origini. Ma un giorno il suo ex fidanzato scopre la sua capacità innata di aprire qualsiasi serratura e la costringe a commettere un furto. Non si tratta di un furto qualsiasi: le chiede di derubare un drago multimiliardario. Pia riesce nella sua missione e ruba un penny dai suoi tesori, senza sapere che da quel momento in poi il suo sangue wyr tornerà a reclamare la sua parte. Prima ancora però, sarà il derubato a reclamare indietro la sua moneta, insieme alla ladra che ha osato sottrargliela. Lui è Dragos Cuelebre, nato insieme al sistema solare, predatore tra i predatori, il più temuto dei wyr. Ma quando riuscirà a catturare Pia, scoprirà segreti ed emozioni nuove, che lo uniranno a lei irreparabilmente, come una forza ancestrale. Insieme affronteranno la minaccia dei fae oscuri e le difficoltà della trasformazione che sta avvenendo in Pia, che ora è pronta ad accettare la sua natura wyr. Un'esplosiva miscela di magia e romanticismo tra le fortezze dell'Altra Terra e i grattacieli di New York, un mondo popolato di creature maestose e affascinanti, in cui sarà un piacere perdersi.»

Ecco, mi è sembrata una trama assai bislacca, senza contare che la protagonista se la fa con un drago. Da dove è venuta fuori la recensione positiva letta quella volta? Non ne ho idea, ma ho tutta l'intenzione di capire se vale la pena leggerlo.




Dovevo spendere un paio di € per consumare definitivamente un buono e i classici Collins costano sempre 3.50€. Ho già letto Ivanhoe un paio di anni fa, nel periodo natalizio del 2012 (lo so, è tardi, considerato che si legge spesso a scuola o comunque da ragazzi), e mi è piaciuto un sacco, specie la seconda parte del romanzo, perciò perché non cimentarmi nell'originale inglese? Conosco la storia e ho un'edizione italiana, penso di poter sopravvivere all'inglese del primo Ottocento (tutto sommato ho letto in lingua originale Charlotte Brontë, che è di poco successiva, ed Elizabeth Gaskell, e me la sono cavata egregiamente u_u).







Non ho mai letto opere di Voltaire, nemmeno il Candido. Perciò si tratta di riempire le lacune etc etc
Comunque mi fa piacere che la mia copia sia usata, e intendo proprio vissuta, piena di sottolineature, appunti e perfino un mini-glossario sulla prima pagina di guardia. Quando vedo libri così mi danno l'aria di essere stati amati e mi domando sempre per quale motivo i precedenti proprietari li abbiano venduti. Magari questo era un testo d'esame, il che spiegherebbe sia gli appunti che la vendita. Mah.






Questo volume contiene due brevi romanzi rosa di autrici diverse, ma io in pratica l'ho preso perché una delle due è Mariangela Camocardi e l'unico suo libro che ho letto (Un segreto tra noi) mi era piaciuto e mi aveva ricordato Candace Camp. Si sa mai che anche l'altra autrice si riveli una sorpresa u_u







E con questo sono quasi conclusi gli acquisti delle ultime settimane. Dico quasi perché ci sono un altro volumetto o due che però inserirò nel prossimo Books Everywhere. See you soon! :)