sabato 25 marzo 2017

Bilancio 2016

Ad anno ormai inoltrato, sembra tardi per fare una stima delle letture di quello precedente, ma sento la necessità di tirare le somme e fare il punto della situazione, che è quella riportata qui sotto.

Sono bravissima a fare piani che poi non seguo. L'avevo detto che i progetti di lettura del 2016 erano utopici. Ma rileggendo il bilancio dello scorso anno, mi sono stupita nel constatare che sono riuscita a tener fede a qualcuno dei miei propositi. Inaudito!

Ho letto di più, o almeno così mi dicono le statistiche di aNobii. Non molto di più, ma comunque più titoli e più pagine degli ultimi tre anni. Not bad, considerando che lavoro full time e mi sembra di non avere neanche il tempo di respirare. Come avrò fatto? Chi lo sa.

Ho iniziato il 2016 acquistando un taccuino e scribacchiandoci sopra le mie prime impressioni su quello che leggevo. E' andato tutto bene fino ad aprile, quando ho smesso di usarlo con regolarità e, come si può notare, ho anche accantonato il bloggo poco dopo, almeno ufficialmente, perché ho diverse bozze che aspettano una sistemata prima della pubblicazione.

Ho l'impressione di aver recuperato il gusto per la saggistica. Non ho finito di leggere niente in particolare, ma per mesi mi ha tenuto compagnia un saggio di Giovanni Pettinato sulla scoperta di Ebla che, benché probabilmente poco aggiornato (è del 1986), nondimeno è straordinariamente interessante e abbastanza scorrevole. Ormai mi manca poco per finirlo e spero di avere occasione di parlarne più avanti. Il mio incontro con Pettinato mi ha fatto venir voglia di rispolverare tutti quei saggi che in passato avevo comprato spinta dalla curiosità per l'argomento, ma che non avevo ancora mai letto seriamente perché, appunto, erano saggi.

Anche l'anno scorso non ho letto manco uno Shakespeare, però ho letto Cicerone e mi è piaciuto.

Per quanto riguarda il proposito di approfondire gli autori asiatici, la letteratura americana contemporanea, il fantasy e la sci-fi, ho iniziato l'anno leggendo Anima di Natsume Soseki, ho continuato con La neve cade sui cedri di David Guterson, ho proseguito il ciclo di Emily Gee con The Fire Prince e ho scoperto la stupenda scrittura di John Wyndham con I trasfigurati.
Ho riempito un po' di lacune con Stevenson, Zweig, Byron, C.S. Lewis. Ho  letto qualche paginetta di Steinbeck, Grossman e Donna Tartt. Ho iniziato un Dickens. Ho letto più autori italiani del solito, ho letto poesia e ho iniziato delle raccolte di racconti, categorie che in genere leggo di rado.

Se ho incontrato qualche libro veramente brutto, penso di averlo accantonato senza remore e di non essere rimasta delusa perché non mi aspettavo niente. Leggo ancora un sacco di roba easy, perché ho davvero bisogno di rilassarmi e non pensare più volte di quante vorrei, ma, comfort books esclusi (una quantità spaventosa), tutto quello che ho letto mi è piaciuto e farei molta fatica a indicare il titolo più significativo del 2016. Ho preferito Michele Mari o Guterson? Manuel Rivas o Wyndham? Emily Gee o Massimo Cuomo? Non lo so, li ho adorati tutti e non posso far altro che ringraziare gli autori e il mio intuito per i libri che mi porta, il più delle volte, proprio dove voglio andare.

Personalmente rimpiazzerei il caffè con del caffellatte e aggiungerei
qualche punto in più di Intelligent conversation, perché è davvero
un bene raro e io ne ho bisogno come l'aria.

Mi pare di aver iniziato l'anno abbastanza bene, tenendo già fede a qualcuno dei nuovi propositi, che, tutto sommato, assomigliano a quelli dell'anno scorso, anche se spero di riuscire a concentrarmi di più sul riempire le lacune in materia di letteratura classica. Detto questo, mi metto al lavoro!

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