lunedì 23 novembre 2015

I remember you

Finalmente ho finito di guardare I remember you. Dico finalmente perché l'avevo iniziato a settembre, ero partita sparandomi le puntate tutte di fila e poi ho rallentato nel finale fino a fermarmi a meno di due episodi dalla fine, perché me la volevo gustare per bene senza interruzioni. Prima che arrivasse il momento giusto ci è voluta una vita, ergo finalmente.
Io ne parlo scrivo ma non ho ancora detto cos'è: I remember you (noto anche come Hello monster) è un k-drama di 16 episodi trasmesso tra giugno e agosto 2015, quindi recentissimo. Considerando che evito di guardare le serie on air perché detesto aspettare l'uscita della puntata settimanale, il più delle volte guardo tutto con molto ritardo, ma a furia di sentir parlare di questo drama mi era venuta una curiosità pazzesca.


Di cosa parla? E' un drama di genere drammatico, anzi un thriller psicologico.
David Lee è un brillante criminologo che lavora negli Stati Uniti. Dopo tanti anni di assenza, torna in Corea per aiutare la polizia a far luce su una serie di morti curiose. Diventa consulente della squadra omicidi in cui lavora la buffa Cha Ji Ahn, che, David non lo sa, ha sempre avuto un interesse particolare per lui, in pratica lo stalkera fin da quando erano bambini XD

Cha Ji Ahn che si nasconde dal capo XD

David però non è tornato solo per buon cuore. La missione che si è prefissato ha le sue radici in un lontano passato di bambino, quando David si chiamava ancora Lee Hyun e viveva con il fratellino Min e il padre, anche lui criminologo. Un giorno, andando a zonzo per la centrale di polizia in cui lavorava il padre, Lee Hyun si era ritrovato per caso in una sala interrogatori incustodita. Il detenuto che si trovava lì era un giovane gentile dal sorriso enigmatico, Lee Joon Young, che aveva preso subito in simpatia il bambino e aveva avuto con lui una breve ma significativa conversazione. Lee Hyun era stato ben presto ritrovato dal padre che, terrorizzato, lo aveva trascinato immediatamente fuori dalla sala e da quel momento in poi aveva iniziato a dubitare della normalità del suo stesso figlio, perché quel giovane sorridente non era un criminale da due soldi, bensì un serial killer la cui mente il criminologo proprio non riusciva a sondare. Il padre di Lee Hyun si fidava così poco del suo bambino (e dei suoi metodi educativi aggiungerei io) che arrivò al punto di rinchiudere il suo stesso figlio nel seminterrato di casa per timore che diventasse un assassino.


Nel frattempo Lee Joon Young aveva messo in atto un'evasione sanguinosa, giungendo ad irrompere in casa del criminologo per ucciderlo davanti agli occhi di Lee Hyun. Il killer fuggì impunito e Min, il fratellino minore, sparì senza lasciare traccia. Quel breve dialogo alla stazione di polizia aveva stravolto la vita di un bambino lasciandolo orfano e pieno di dubbi.
Ora Lee Hyun, alias David Lee, vuole usare il suo ruolo di consulente per avere accesso a tutte le informazioni di cui è in possesso la polizia e ritrovare Lee Joon Young e suo fratello. Ma la strada per la verità è un sentiero tortuoso e buio che si inabissa nel profondo dell'animo umano.

Il sorriso inquietante del serial killer

In questa storia ci sono davvero tanti personaggi e tutti sono collegati a Lee Hyun o all'assassino. E' una partita a scacchi, un continuo gioco mentale tra i due. Non mancano però i momenti comici, offerti principalmente dai membri della squadra omicidi, e quelli romantici (rari ma presenti) tra Lee Hyun e Ji Ahn. Le musiche sono dolci o incanzanti, perfette nei momenti decisivi, e non mancano i colpi di scena (specie negli ultimi episodi). 

Ahimè, il finale lascia a desiderare: SPOILER - di tutte le questioni irrisolte offerte dalla trama, quelle principali non trovano uno sbocco perché Lee Joon Young riesce a fuggire ed è nuovamente latitante, Lee Hyun torna a lavorare con la polizia per dargli la caccia (e fin qui si ripropone la situazione iniziale del drama), Min, davanti alla scelta se cambiare identità e vivere nascondendosi o se costituirsi ma mantenere il proprio nome e restare vicino al fratello, sembra scegliere la seconda opzione. Non tutti i poliziotti corrotti coinvolti nell'evasione di Joon Young e nell'insabbiamento delle prove vengono puniti secondo giustizia, né viene riabilitato il nome di coloro che erano stati infangati da queste mosse politiche. Inoltre la storia tra Lee Hyun e Ji Ahn è appena agli inizi, abbozzata e non riconosciuta dagli altri personaggi (sembra una storia segreta). Insomma, in sedici episodi si è appena scalfita la punta dell'iceberg e, volendo, ci potrebbe perfino stare una seconda stagione (anche se qui di carne al fuoco ce n'era davvero molta e le scene assurde e irrealistiche non mancavano, specialmente quando il medico legale e l'avvocato vengono "smascherati" dagli altri pg).


A parte il finale insoddisfacente, la serie mi è piaciuta e non poco. Lungo tutta la serie, gli eventi del passato vengono introdotti in forma di flashback, rivelando l'antefatto un po' qui e un po' là. Molti episodi tengono col fiato sospeso e, se si supera la selva di nomi e personaggi, è interessante seguire l'evoluzione delle indagini. 
Prima di iniziarlo avevo letto peste e corna su Cha Ji Ahn, sia sul personaggio che sull'attrice che la interpreta (Jang Na Ra), ma a me invece è stata simpatica (anche se all'inizio sembra un po' scemotta XD). Invece ho rivalutato Seo In Gook (Lee Hyun/David): l'avevo già visto in Master's Sun, dove non mi era piaciuto per niente, ma qui è scattato qualcosa che mi ha fatto smettere di guardarlo in cagnesco. Mi sono piaciuti una cifra gli attori che interpretano Lee Joon Young da giovane (cioè D.O. degli EXO) e Min adulto (Park Bo Geum). 


Una bella visione :D

Nessun commento:

Posta un commento